Un accordo zoppo
FVM, insieme ad Anaao, Aaroi, Cimo, Fassid, Ampo, ( di fatto, la quasi totalità della Dirigenza) non hanno potuto sottoscrivere un accordo che non ha voluto tenere in conto le esigenze di equità nella distribuzione delle risorse messe in campo per il riconoscimento dell'impegno straordinario richiesto dalla emergenza covid.
La posizione di FVM nella trattativa è sempre stata chiara: il valore medio pro-capite delle risorse in questione, per essere equamente uniformato per il personale delle due categorie contrattuali (comparto e dirigenza),ed avere caratteristica di equità, doveva essere considerato almeno al netto di ogni imposizione e tassazione riflessa e diretta. Sicché, considerati gli oneri impositivi di legge rapportati ai “range” retributivi delle diverse categorie, per il suddetto principio di equità, in termini di “netto medio pro capite era ragionevole riservare alla dirigenza un importo pari al 35% circa del summenzionato totale, con possibili variazioni (in più o in meno) di qualche unità percentuale (32-38%).
Per un punto di incontro tra le richieste del comparto e quella della dirigenza si poteva anche accettare una suddivisione 30% e 70% dei 55.462.820 milioni disponibili.
La soluzione proposta (25 75) ci ha costretti a non sottoscrivere l'accordo.